Sta la detta voce nella Parte I. del D. Quijote, lib.4. cap.31. p.343. ediz. d'Amberes 1697. t.1.
(14. Dec. 1823.). V. p.3983.
Alla p.3964. principio. Catar da cui è recatar (riguardare), se già non è da captare, che non credo, sarà da calus, il quale da caveo, e quindi quasi caular, e continuativo di caveo. Cata (gare, guardati) equivale propriamente a cave.
(14. Dec. 1823.)
Participii aggettivati. Catus, cautus. V. Forcell.
(14. Dec. 1823.)
L'ortografia francese fu da principio ed anche per lungo tempo proporzionatamente molto più simile alla scrittura latina che non è oggi, anzi sempre più se ne va scostando per accostarsi alla pronunzia. Fu, dico, molto più simile, sì perchè anche la pronunzia lo era, e sì per l'inesattezza e latinismo comuni a tutte le ortografie moderne, come altrove in più luoghi. Ora, se cambiandosi la pronunzia e correggendosi il barbaro latinismo dell'ortografia, la scrittura francese si è mutata [3981]non poco, perchè non si dovrà mutarla affatto sin tanto ch'ella si conformi onninamente alla pronunzia e francese e presente, qual ella è in fatti, e rinunzi del tutto alla forma latina delle parole scritte in quanto ell'è diversa da quella di esse parole pronunziate, ed all'aver riguardo in qualunque modo al latino? Se ciò non si è ancor fatto, e se non si farà, vuol dire che l'ortografia francese non è ancora o non sarà mai perfetta, nè interamente rettificata, anzi è imperfettissima e scorrettissima. Il contrario è avvenuto ed avviene ancor tuttavia (conformandosi sempre al nuovo modo di pronunziare, o conformandosi alla pronunzia dove l'antica ortografia non vi si conformava; come p.e. oggi tutti scrivono ispirare e simili, laddove tutti gli antichi inspirare, sia che così pronunziassero, sia che latinizzassero in questa scrittura) nell'ortografia spagnuola e massimamente nell'italiano che perciò sono perfette, o quasi, e certo assai più della francese vicine alla perfezione.
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Quijote Amberes Forcell
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