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      (20 Dec. 1823.). V. la fine del pens. seg.
     
      Alla p.3969. fine. La diminuzione però in olo breve, nei nomi, non par propria dell'italiano. Pur se ne trovano assai esempi di voci che non possono esser latine, o non v'è ragione per credere che lo siano. Zufolo, cicciolo, sdrucciolo, gomitolo, ec. ec. Ne' verbi poi essa diminuzione è assolutamente italiana. (Dico diminuzione, che ora è in senso diminutivo ora frequentativo ec.). Sventolare che fa io svéntolo, tu svéntoli ec. Anzi tutti i nostri diminutivi o frequentativi ec. in olare, mi par che sieno in ol breve. Del resto mi pare che anche in francese la desinenza in ol [3994] ole, oler ec. sia non di rado diminutiva o frequentativa o disprezzativa ec. Prestolet (pretazzuolo) da prestre. Babiole ec. (20. Dec. 1823.). V. qui sotto.
     
      Alla p.3992. Nigellus (e così tutti gli altri simili) è da nigri per nigrellus, come flabellum, flagellum, lucellum da flabrum, flagrum, lucrum. Labrum-labellum, monstrum-mostellum, tenebrae-tenebellae (Claud. Mamert.). Bensì può esser che nigri sia contrazione di nigeri, e quindi per questo rispetto fors'anche nigellus di nigerellus, e simili. Tenellus è certamente per tenerellus, puer per puerellus e simili, soppressa la r come in flabellum ec.
      (20. Dec. 1823.)
     
      Alla p.3979. fine. La duplicazione del genere di quella di ???????? (eccetto che qui v'è un ? di più) è comunissima in greco e si fa col raddoppiare la prima sillaba della voce, cioè la prima consonante e la prima vocale qual è, e fors'anche un'altra consonante prima o dopo essa vocale, se la prima sillaba della voce ha più consonanti ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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