Ma queste forme non sono cosė precisamente determinate alla significazione incoativa, perchč infiniti verbi cosė formati ne hanno tutt'altra, infiniti significano lo stesso che il primo tema (del che altrove, sebben forse in origine potranno avere avuto diverso senso), infiniti non hanno altro tema, almen noto, e non significano cosa incoativa ec. sia che questi e i sopraddetti abbiano perduta col tempo siffatta significazione, e confusala ec. sia che mai non l'abbiano avuta, il che, di moltissimi almeno, č certo, perchč molte volte la desinenza in ??? o ?? č frequentativa. Anche de' frequentativi determinati ec. mancano i greci, mentre gli hanno non solo i latini ma gl'italiani (e moltissimi generi, come pure in latino ve n'č pių d'uno), i francesi ec. Mancano ancora de' verbi disprezzativi, vezzeggiativi ec. ec. che i latini e gl'italiani ec. hanno, e pių d'un genere.
(21. Marzo. 1824.)
Molti di quelli che io chiamo diminutivi positivati, si potranno chiamare in vece disprezzativi o vezzeggiativi o frequentativi ec. positivati, sė verbi che nomi, sė sostantivi che aggettivi ec. Ma chiamarli generalmente diminutivi non č da potersi riprendere, perchč tali sono propriamente tutti, e la diminuzione č il mezzo con cui essi significano disprezzo, vezzeggiamento ec. secondo che ella č applicata ed intesa.
(21. Marzo 1824.)
Imperfezione dell'ortografia italiana ne' passati secoli. Č noto che [4052]i manoscritti originali anche de' pių dotti uomini de' migliori secoli, e in particolare e nominatamente quelli dell'Ariosto e del Tasso, che son pur tanto ripieni di correzioni, presentano una stortissima e scorrettissima ortografia, con errori tali che oggi non commetterebbe il pių imperito scrivano o fanciullo principiante, e una stessa voce v'č scritta ora con una ora con altra ora con altra ortografia.
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Ariosto Tasso
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