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      (21. Marzo. Domenica terza di Quaresima. 1824.)
     
      La ricchezza e varietà e potenza e fecondità della lingua italiana non solo s'ha a considerare nella copia de' suoi vocaboli e modi e nella gran facoltà di formarne, ma eziandio nella gran moltitudine e varietà di tipi per così dire o coni che ella ha per poter formare voci e modi di uno stesso genere di significazione. (formati già moltissimi, e da potersene formar con giudizio, sempre che si voglia e bisogni). Servano di esempio le tante desinenze frequentative o diminutive o disprezzative ec. de' verbi, da me annoverate altrove. Le tante diminutive de' nomi ec. ec. Nella quale abbondanza di coni la lingua nostra vince d'assai, non che le lingue sorelle, ma la latina e la greca, e forse qualunque lingua del mondo antica o moderna. Nè questa abbondanza produce confusione nè indeterminazione, perchè detti coni sebbene sommamente moltiplici in ciascun genere, sono però di qualità e di valore ben determinato ed applicato e appropriato al suo genere di significazione.
      (21. Marzo. 1824.)
     
      ??????, ????? - ???????, ????????, ????????, diminutivi positivati in certe significazioni. V. lo Scapula.
      (22. Marzo. 1824.)
     
      Diminutivi positivati. Limon, limoneux-limus.
      (23. Marzo. 1824.). V. la p. seg. capoverso 1.
     
      Lixi-v-ia, lixi-v-ium - lexia o legia spagn.
      (23. Marzo. 1824.)
     
      Tomber, tumbar spagn. co' derivati e composti ec. - tombolare coi medesimi.
      (23. Marzo. 1824.)
     
      [4053] Tomba da ??????, del che altrove. Spagn. tumba, franc. tombeau, ch'è originariamente lo stesso, cioè ne è un diminutivo positivato come tanti altri.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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