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      Ma se esse sono male scritte, le latine sono scritte bene; però s'hanno a pronunziar come sono scritte e non altrimenti; e gli stranieri mostrano di non ricordarsi che essi non pronunziano diversamente da quel che scrivono, se non perchè vollero scrivere alla latina, e che l'origine di questa differenza tra il loro scritto e il parlato, e della loro scrittura falsa, fu l'aver voluto scrivere alla latina mentre parlavano in altro modo, e l'aver voluto seguitare materialmente la scrittura latina, non falsa ma vera. Ora avendola malamente voluta prendere per modello, e con ciò falsificata la loro scrittura, pretendono poi per questa cagione medesima che quella sia falsa come la loro, e perchè la loro è falsa perciocchè segue quella; il che è ben lepido. (21. Maggio. 1824.). Quelli poi che non hanno tolta l'ortografia loro da' latini (sebben tutti in parte l'han tolta o immediatamente o mediatamente), e quelli che l'han tolta, in quelle cose in cui la loro non deriva da quella, ma è pur viziosa manifestamente perchè ripugna al lor proprio alfabeto, tralascia lettere e sillabe che s'hanno a profferire, ne scrive che non s'hanno a pronunziare; come mai, dico, questi tali hanno da credere che l'ortografia latina sia e viziosa perchè la loro lo è, e macchiata di quei vizi appunto che ha la loro, diversissimi poi in ciascuna, di modo che ciascuna nazione straniera pronunzia il latino diversamente?
      (21. Mag. 1824.)
     
      [4092]Alla p.4064. Da questo ragionamento segue che la maggior parte degli altri animali (poichè la vita naturale dell'uomo è delle più lunghe, e il suo sviluppo corporale è de' più tardi)265 sono anche per questa parte naturalmente più felici di noi, tanto più quanto il loro sviluppo è più rapido, al che corrisponde in ragion diretta la brevità della vita, perchè il Buffon osserva ch'ella è tanto più breve quanto più rapida è la vegetazione dell'animale (s'intende del genere, e spesso anche degl'individui rispetto al genere) l'accrescimento del suo corpo e facoltà, le sue funzioni animali per conseguenza, e il giungere allo stato di perfezione e maturità; e viceversa.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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