(23. Maggio. 1824. Domenica.)
Inconsideratus per non considerans, qui considerare non solet. Vedi Forcell. e Cic. de Divinat. 2. c.27. Così consideratus nel senso contrario. V. Forcellini.
(23. Maggio. Domenica. 1824.)
Cieo cies civi citum (diverso da cio iis ivi itum)266 co' suoi composti, aggiungasi ai verbi della seconda che hanno il perfetto in vi, e il supino in itum breve, de' quali altrove. E v. il Forcell. in cieo fine.
(27. Maggio. Festa dell'Ascensione. 1824.)
[4094] Periurus sembra esser contrazione di periuratus o peieratus che pur si trovano, benchè in altro senso (per peiero si disse anche periero e periuro). Così iuratus, coniuratus ec. in sensi analoghi. Exanimus e inanimus debbono esser contrazioni di exanimatus e inanimatus, che pur si trovano. Similmente semianimus di un semianimatus dal semplice animatus. Innumerus debb'esser contrazione di un innumeratus dal semplice numeratus, con significato d'innumerabilis, come invictus per invincibilis e tanti altri simili, di cui altrove, e v. il Forc. in illaudatus. Queste contrazioni aggiungansi al detto d'inopinus necopinus ec. dove si prova che anche in latino vi fu il costume di contrarre il participio della prima colla detrazione delle lettere at, costume frequentatissimo nell'italiano anche in voci per niente latine di origine.
(27.-28. Maggio. 1824.)
Non solo gli antichi avevano tanto alta idea della natura umana che la stimavano poco inferiore alla divina, come ho detto altrove parlando de' semidei, ma credevano ancora le anime nostre parenti, emanazioni, parti della divinità, divine esse stesse, e quasi dee (?? ?? ???? ?????). Della quale opinione non già volgare, anzi propria de' filosofi, e questi molti e diversi, vedi fra i mille luoghi degli antichi, Cic. de Divin. l.1. c.30. 49. l.2. c.11. 58. Virg.
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