(29. Giugno. Festa di S. Pietro. giorno mio natalizio. 1824.). Il che sempre più privandolo d'ogni illusione e successo dell'amor proprio, sempre più conferma in lui l'abito di noncuranza, e d'inettitudine e spiacevolezza. Trista condizione del genio, tanto più facile a cadere in questo stato (che certo [4108]non è strettamente proprio se non di lui), quanto da principio il suo amor proprio è più vivo, e quindi più avido e bisognoso di lusinghe e piaceri e speranze, meno facile ad apprezzare e soddisfarsi di quelle e quelli che agli altri bastano, e più sensibile alle offese e punture che i volgari non sentono.
(29. Giugno. Festa di S. Pietro. dì mio natalizio. 1824.). V. p.4109.
?????? o ??????-frissonner. Notinsi in questo verbo due cose. La derivazione manifesta dal greco, e la forma diminutiva o frequentativa.
(30. Giugno. 1824. Anniversario del mio Battesimo.)
Della lingua universale, o piuttosto scrittura universale progettata da alcuni filosofi, vedi Thomas Éloge de Descartes, Oeuvres, Amsterdam 1774, t.4. p.72.
(2. Luglio, Festa della Visitazione di Maria Vergine Santissima. 1824.)
Come tutte le facoltà dell'uomo siano acquisite per mezzo dell'assuefazione, e nessuna innata, fin quella di far uso de' sensi, da' quali ci vengono tutte le facoltà; insomma, come l'uomo impari a vedere, e nascendo non abbia questa facoltà, benchè egli non si accorga mai d'impararla, e naturalmente creda che ella sia nata con lui, vedi fra gli altri il Thomas loc. cit. qui sopra, p.59-60.
(2. Luglio. dì della S. Visitazione di Maria.
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