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      Ma l'egoismo è incompatibile colla società. Questo effettivo ritorno allo stato naturale per questa parte, è distruttivo dello stato sociale. Così dicasi della religione, così di mille altre cose. Conchiudo che la filosofia la quale sgombra dalla vita umana mille errori non naturali che la società aveva fatti nascere (e ciò naturalmente), la filosofia la quale riduce gl'intelletti della moltitudine alla purità naturale, e l'uomo alla maniera naturale di pensare e di agire in molte cose, può essere, ed effettivamente è, dannosa e distruttiva della società, perchè quegli errori possono essere, ed effettivamente sono, necessari alla sussistenza e conservazione della società, la quale per l'addietro gli ha sempre avuti in un modo o nell'altro, e presso tutti i popoli; e perchè quella purità e quello stato naturale, ottimi in se, possono esser pessimi all'uomo, posta la società; e questa può non poter sussistere in compagnia loro, o sussisterne in pessimo modo, come avviene in fatti al presente.
      (18. Aprile 1825.)
     
      ?????? per luego. V. Toup. ad Longin. sect.23. init.
     
      ?????? ????. V. ib. p.229. fine. Diminutivo positivato.
      (27. Apr. 1825.)
     
      [4137]Alla p.4134. Siccome la felicità non pare possa sussistere se non in esseri senzienti se medesimi, cioè viventi; e il sentimento di se medesimo non si può concepire senza amor proprio; e l'amor proprio necessariamente desidera un bene infinito; e questo non pare possa essere al mondo, resta che non solo gli uomini e gli animali, ma niun essere vi sia, che possa essere nè sia felice, che la felicità (la quale di natura sua non potrebb'essere altro che un bene ossia un piacere infinito) sia di sua natura impossibile, e che l'universo sia di propria natura incapace della felicità, la quale viene a essere un ente di ragione e una pura immaginazione degli uomini.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





Toup Longin