?????? ?? ??? ???????? ?????? ?????? ?? ?? ????????. ????????, ????????, ???????????? ?. ?. ?. Aristides de Neptuno t.1. p.20. ed. Jebbii Oxon. 1722. ??? ?????? ?? ????????? ???? ?????????, ?? ??? ?????? ???? ???????? Aeschil. ?????. 75. insulas ??????????? ?????? vocat. Sic Propert. l.3. el.9.16. observante Huschke Miscell. philol. P. 1. p.24. Praxitelem Paria vindicat urbe lapis. - Liebel loc. sup. cit. fragm.76. p.179-80. Simili cause, simili effetti: tempi simili, costumi simili, e lingua e parole sempre analoghe ai costumi. Questo chiamar città i paesi, probabilmente derivò dal modo in cui vivevano gli uomini prima delle prime città; già bastantemente civili, bastantemente riuniti insieme, ma non però tanto da far città in corpo, bensì borghi, e villette in gran numero, occupanti gran tratto di paese. Tutto questo tratto si dovette da principio chiamar ?????, onde poi fu trasferita la significazione a città (quando cioè le città vi furono), e non già viceversa. Questi erano i tempi in cui Atene non era altro che quattro (Plutar. in Thes. Euripid. Heraclid. 81.), o 11. (Steph. Byz. ???????) o 12. (Theophr. Charact. c.26. fin. in addition. ex ms. Vat.) borgate sparse per l'Attica, poi riunite da Teseo, (v. Meurs. in Theseo) e chiamate con un solo nome Atene; e Mantinea similmente in Arcadia ec. Ora sappiamo dalla storia che lo stesso modo di abitare a borgate si usò nei bassi tempi; allo stesso modo poi, crescendo la nuova civiltà, le città si formarono (v. Robertson, introduz. alla [4160]Stor. di Carlo V), ed appunto allo stesso modo, troviamo negli antichi fino al 500, ec. le città chiamate generalmente con nome di terre, voce significativa propriamente di paesi, nel qual modo si chiamano anche oggi nello scrivere con eleganza, eziandio le città grandi, in volgar comune e favellato, i castelli, e i così detti paesi.
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