Che cosa č per conseguenza il sommo bene dell'uomo, il fine dell'uomo? Qui non v'č setta, non v'č filosofo, nč tra gli antichi nč tra i moderni, che non discordi dagli altri. Sonovi alcuni che si maravigliano di tanta discordia dei filosofi in questo punto, dopo tanta loro concordia nel rimanente. Ma che maraviglia? Come trovare, come determinare, quello che non esiste, che non ha natura nč essenza alcuna, ch'č un ente di ragione? Il fine dell'uomo, il sommo suo bene, la sua felicitā, non esistono. Ed egli cerca e cercherā sempre sommamente ed unicamente queste cose, ma le cerca senza sapere di che natura sieno, in che consistano, nč mai lo saprā, perchč infatti queste cose non esistono, benchč per natura dell'uomo sieno il necessario fine dell'uomo. Ecco spiegate le famose controversie intorno al sommo bene. Il sommo bene č voluto, desiderato, cercato di necessitā, e ciō sempre e sommamente anzi unicamente, dall'uomo; ma egli nel volerlo, cercarlo, desiderarlo, non ha mai saputo nč mai saprā che cosa esso sia (le dette controversie medesime ne sono prova); e ciō perchč il suo sommo bene non esiste in niun modo. Il fine della natura dell'uomo esisterā forse in natura. Ma bisogna ben distinguerlo dal fine cercato [4169]dalla natura dell'uomo. Questo fine non esiste in natura, e non puō esistere per natura. E questo discorso debbe estendersi al sommo bene di tutti gli animali e viventi.
(11. Marzo. Vigil. della Domenica di Passione. 1826. Bologna.)
L'uomo (e cosė gli altri animali) non nasce per goder della vita, ma solo per perpetuare la vita, per comunicarla ad altri che gli succedano, per conservarla.
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Domenica Passione
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