E che gli antichi, in metafisica e in morale principalmente, ed anche in politica (uno de' cui più veri principii è quello di lasciar fare più che si può, libertà più che si può), erano o al pari, o più avanzati di noi, unicamente perchè ed in quanto anteriori alle pretese [4193]scoperte e cognizioni di verità positive, alle quali noi lentamente e a gran fatica, siamo venuti e veniamo di continuo rinunziando, e scoprendone, conoscendone la falsità, e persuadendocene, e promulgando tali nuove scoperte e popolarizzandole.
(Bologna 1. Settembre. 1826.)
???? ?? ????? (? ?????????) ??? ????? ?? ???? ??????????, ??? ?? ??? ?????? ????????? ??????? ????????????? ???? ??? ???. ec. Photius, Biblioth. cod.128. - Dare a vedere, dare a conoscere, ad intendere ec. V. p.4196. fin.
Alla p.4153. Questo passo di Agatarchide è un nuovo esempio di quello che la critica osserva o deve osservar nella storia, cioè che spessissimo la storia d'una nazione s'è appropriata i fatti, veri o finti, narrati dagli storici di un'altra. Tale è ancor quello di Suetonio, Octav. Caes. Augustus, cap.94. Auctor est Julius Marathus, ante paucos quam (Augustus) nasceretur menses, prodigium Romae factum publice, quo denuntiabatur regem populo romano naturam parturire; senatum exterritum censuisse ne quis illo anno genitus educaretur; eos qui gravidas uxores haberent, quod ad se quisque spem traheret, curasse ne senatusconsultum ad aerarium referretur (que le décret ne passât et ne fût mis dans les archives. La Harpe). Questa istorietta è visibilmente sorella di quella d'Erode e degl'innocenti, qualunque delle due sia l'ainée. Nè mancano esempi simili nelle più moderne storie, anzi abbondano più che mai.
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