6. Sicil. in Catana. Seneca de benefic. lib.3. c.37. Silius, lib.14. et auctor Aetnae in Catalect. Virgil..271 Nota marginale dello Schotto alle parole Anapias et Amphinomus). Qual è plagio di queste due favole; la presente, o quella di Enea? (Bologna 1826. 2. Ottobre.). Del resto simili plagi, racconti, tradizioni, favole parallele sono frequentissime nelle istorie greche, massime in quel che spetta alle origini o ai fasti delle [4210]diverse città della Grecia o greche. V. p.4213.4224.4225. fin.
Alla p.4208. fin. (?????(? (parla di un'opera di Tolomeo Efestione) ??(?????????(???(????????????(?? ?(?(??, (?????(?????(???(??????(???(???(??????(??????????(???, ????(????????(??????(???. Brevi enim tempore, collecta simul, cognoscenda suppeditat quae nonnisi longo temporis intervallo quispiam per libros passim dispersa laboriose comportare possit. (Schott.) Ib. cod.190. init., col.472. V. p. seg.
Tè, voce popolare per tieni, prendi. V. Crusca. - ?(. Hom. Odyss. 9.347.
Alla p. qui dietro. Che questo sia il valor della frase ?????( t( ?(?????(????? è manifestissimo dal contesto, nel quale essa viene ad essere opposta ad (?????(???(??(???, ed a ??(????(cioè ferita) (?????(???(?????? per fine di ammazzare. Lo Schotto traduce gladii lamina verberans: non so se intese bene il senso, non avendo forse posto mente all'italianismo, francesismo ec. della locuzione di Fozio (o di Conone, che Fozio quivi compendia).
Alla p.4208. capoverso 1. Nè ciò solo; ma credevano anche che le anime s'innamorassero, e usassero insieme e avessero figliuoli.
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