Neque enim has esse caussas, sed ad intelligendum caussae servire: divinum vero esse instinctum, sedate aperientem et repurgantem animae oculos, et intelligibili lumine illustrantem, ad verum falsumque et videndum et cognoscendum. Bonam constitutionem ipse appellavit, nullumque sine ea esse emolumentum, neque oculorum sanorum commodum sine coelesti lumine asseveravit. - Del resto, ho detto che questi principii erano comuni e dominanti in quei secoli; ma Damascio ha ragion di dire, (??(???????'?(???(?( ec. e di fare Isidoro singolare dagli altri, perchè pochi filosofi anteriori o contemporanei (e così posteriori) avevano osato così sfacciatamente ripudiar la ragione, o sottometterla al sentimento, all'entusiasmo, all'ispirazione; disprezzare il senso universale per esaltar l'individuale; deprimere e condannare Aristotele, appunto perchè seguace ??(?(?????(?? cioè dei metodi esatti di conoscere il vero, di ragionare, di convincere, per principii incontrastabili, conseguenze necessariamente dedotte; ed anteporgli Platone Pitagora ec. perchè non ragionatori, perchè ?????(????? al libero sentimento e all'immaginario, che Isidoro chiama divino. ec.
(Bologna. 17. Ottobre. 1826.)
Alla p.4217. Lo stesso Demetrio ha nondimeno una bella osservazione sect.197. '????(???? (apta contentionibus. Gale.). ?(???(??(?????(?????(?????????(????(????(la dicitura senza congiunzioni, ?(???????)( (?????(?(???(?(????????( (histrionica. Gale.) ????(???. ????(??(??(?(???????(??(???. ??????( (idonea scriptonibus.
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Damascio Isidoro Aristotele Platone Pitagora Isidoro Bologna Demetrio
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