Gl'inventori delle ultime mitologie, i platonici, e massime gli uomini dei primi secoli della nostra era, decisamente cercavano l'oscuro nel chiaro, volevano spiegare le cose sensibili e intelligibili, colle non intelligibili e non sensibili; si compiacevano delle tenebre; rendevano ragione delle cose chiare e manifeste, con dei misteri e dei secreti. Le prime mitologie non avevano misteri, anzi erano trovate per ispiegare, e far chiari a tutti, i misteri della natura; le ultime sono state trovate per farci creder mistero e superiore alla intelligenza nostra anche quello che noi tocchiamo con mano, quello dove, altrimenti, non avremmo sospettato nessuno arcano. Quindi il diverso carattere delle due sorti di mitologie, corrispondente al diverso carattere sė dei tempi in cui nacquero, sė dello spirito e del fine o tendenza con cui furono create. Le une gaie, le altre tetre ec.
(Recanati 29. Dic. 1826.)
Vi-g-ore coi derivati - vi-v-ore coi derivati. V. Crusca.
Violato per violaceo, violetto, o appartenente a viole. V. Crusca. Lanatus (v. Forcell.), lanuto per lanosus, lanoso.
Violetto. Diminutivo aggettivo positivato.
Misceo, mixtus, misto-mestare (quasi da mesto per misto, come meschio per mischio, e meschiare, mescolare ec.) rimestare mesticare (noi marchegiani diciamo pių alla latina misticare, misticanza ec.); coi derivati.
Per il Manuale di filosofia pratica. Pazienza quanto giovi per mitigare e render pių facile, pių sopportabile, ed anco veramente pių leggero lo stesso dolor corporale; cosa sperimentata e osservata da me in quell'assalto nervoso al petto, sofferto ai 29 di Maggio 1826. in Bologna; dove il dolore si accresceva effettivamente colla impazienza, e colla inquietezza.
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