Perchè se quella lor pretensione riesce ridicola a chi la stima giusta, e d'altronde utile e lodevole, come sono io; quanto non dovrà parere a quei che non pensano più che tanto, o che la stimano assolutamente vana, esagerata ec.? Il che dee [4263]naturalmente accadere con molti, ma con gl'inglesi accade di necessità. E già ogni pretension che si dimostra, ancorchè giusta, è soggetta a ridicolo, perchè il mostrar pretensione è ridicolo. E manco strano sarebbe che eglino non si guardassero co' forestieri da questo ridicolo in casa propria; dove essi sono i più forti, perchè l'opinion comune è per loro, la lor superiorità è ricevuta come assioma, e l'uditorio è tutto dalla lor parte. Ma che non se ne guardino (come non se ne guardano punto) in casa dei medesimi forestieri, viaggiando tra loro, co' loro medesimi ospiti? Questo veramente è strano assai ne' francesi; ma molto più strano, che alla fin de' fatti, essi viaggiano tra noi trionfalmente, dimostrandoci il lor disprezzo, mettendoci in ridicolo in faccia nostra propria e parlando a noi (non che tornati che sono a casa); e che da noi non ricevono il menomo colpo, il più piccolo spruzzo, di ridicolo nè in parole, quando noi trattiamo qui con loro, nè in lettere, nè in istampa. Da che vien questo? da bontà degl'Italiani, o da dabbenaggine, o da paura, o da che altro?
(25. Marzo. 1827.)
Pennelleggiare. Tratteggiare.
Alla p.4249. fin. Il medesimo Chesterfield nota più volte come pregi distintivi e dei principali della letteratura nostra, e come di quelli che principalmente la possono far degna della curiosità degli stranieri, l'aver degli eccellenti storici, e delle eccellenti traduzioni dal latino e dal greco, mostrando poi di aver l'occhio particolarmente a quelle della Collana.
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