(Firenze. 1. Luglio. 1827.)
È ben trista quella età nella quale l'uomo sente di non ispirar più nulla. Il gran desiderio dell'uomo, il gran mobile de' suoi atti, delle sue parole, de' suoi sguardi, de' suoi contegni fino alla vecchiezza, è il desiderio d'inspirare, di communicar qualche cosa di se agli spettatori o uditori.
(Firenze. 1. Luglio. 1827.)
Una delle cause della imperfezione e confusione delle ortografie moderne, si è che esse si sono quasi interamente ristrette all'alfabeto latino, avendo esse molto più suoni, massime vocali, che non ha quell'alfabeto. Ciò si vede specialmente nell'inglese, dove per conseguenza uno stesso segno vocale deve esprimere ora uno ora un altro suono, senza regola fissa, e servire a più suoni. I caratteri dell'alfabeto latino non bastano a molte lingue moderne. E generalmente si vede che le ortografie sono tanto più imperfette, quanto le lingue sono più [4285]distanti per origine e per proprietà dal latino, sulla ortografia del quale tutte, malgrado di ogni repugnanza, furono architettate.
Le contrazioni greche (sì quelle in uso ne' vari dialetti, e sì quelle attiche, e passate nel greco comune) non sono che modi di pronunziare certi dittonghi o trittonghi ec.: come appunto in francese au, ai ec. che si pronunziano o, e ec.; in inglese ea, ee ec. che si pronunziano i, e ec. ec. Così in greco ?? si contrae, cioè si pronunzia ?; ?? si pronunzia ????????????????????????? ec. ec. Ma non per questo i greci pronunziando (cioè contraendo)??? scrivevano ?? ec., benchè questa seconda fosse la pronunzia e la scrittura regolare; ma scrivevano ? come pronunziavano.
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