Del resto, riman fermo che le prime composizioni del mondo, e per gran tempo le sole, furono in versi, non per altro, se non perchč si compose assai prima che si scrivesse. V. p.4390.
Alla p.4349. Oggi pił che mai bisogna che gli uomini si contentino della stima de' contemporanei, o per dir meglio, de' conoscenti; e i libri, della vita di pochi anni al pił. (Oggi veramente ciascuno scrive solo pe' suoi conoscenti.)
Alla p.4327. Sarebbe questo il caso del Gialiso di Protogene (o di Apelle), dove l'azzardo fece meglio, anzi fece quello, che l'arte non aveva [4355]potuto. Del resto, o che Pisistrato, o che alcun altro per suo ordine, o che il suo figlio Ipparco, o che parecchi letterati di quel tempo, amici e aiutatori di questi due o dell'un d'essi (Wolf. p. CLIII-V.), fossero quei che raccolsero i versi omerici, li disposero in quell'ordine che ora hanno, e li dividessero ne' due corpi dell'Iliade e dell'Odissea, ad essi forse si apparterrebbe tutta la lode dell'effetto che risulta dall'insieme di questi due corpi, e la creazione del poema epico, se non fosse manifesto che anch'essi crearono il poema epico senza saperlo, e non ebbero altra intenzione che di porre quei canti in ordine, di classarli e dividerli secondo i loro argomenti. I????????????( d'Omero furono politori e limatori, che emendarono probabilmente il metro e la dizione in assai luoghi, aggiunsero, tolsero, mutarono quello che parve lor necessario, per dare unitą, insieme, liaison scambievole, e continuitą a quei canti.
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