Egli è dunque un vero pregiudizio negl'Italiani il considerar lo spagnuolo come lingua o pronunzia che abbia qualcosa di ridicolo in se, argomentando dall'effetto che essa fa in noi.
(2. Dic. 1828.). Vedi la pag.4506.
Alla p.4248. fine. I greci molto ragionevolmente, checchè ne dica Cicerone, che preferisce la voce latina convivio, chiamavano il convito simposio, cioè compotazione, perchè in esso non era veramente comune, e fatto in compagnia, se non solo il bere, cosa ragionevolissima, e non il mangiare, come forse tra' Romani ec. (V. il luogo di Cic. nel Forcell. in Convivium, o Sympos. o Compotat. ec.).
(2. Dic. 1828.)
Guadagnoli recitante in mia presenza all'Accademia de' Lunatici in Pisa, presso Mad. Mason, le sue Sestine burlesche sopra la propria vita, accompagnando il ridicolo dello stile e del soggetto con quello dei gesti e della recitazione. Sentimento doloroso che io provo in casi simili, vedendo un uomo giovane, ponendo in burla se stesso, la propria gioventù, le [4423]proprie sventure, e dandosi come in ispettacolo e in oggetto di riso, rinunziare ad ogni cara speranza, al pensiero d'ispirar qualche cosa nell'animo delle donne, pensiero sì naturale ai giovani, e abbracciare e quasi scegliere in sua parte la vecchiezza spontaneamente e in sul fiore degli anni: genere di disperazione de' più tristi a vedersi, e tanto più tristo quanto è congiunto ad un riso sincero, e ad una perfetta gaieté de coeur.
(Recanati. 3. Dic. festa di S. Fr. Saverio. 1828.)
Io abito nel bel mezzo d'Italia, nel clima il più temperato del mondo; esco ogni giorno a passeggiare nelle ore più temperate della giornata; scelgo i luoghi più riparati, più acconci ed opportuni; e dopo tutto questo, appena avverrà due o tre volte l'anno, che io possa dire di passeggiare con tutto il mio comodo per rispetto al caldo, al freddo, al vento, all'umido, al tempo e simili cose.
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