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      Essa nazione greca (se non vogliamo associarvi la chinese) è fra le nazioni civili la cui storia sia conosciuta, il solo esempio reale di un caso siffatto, e la lingua greca è altresì la sola lingua colta che abbia per lungo spazio conservata una vera ed effettiva purità. La lingua latina fu impura tosto che divenne colta e letteraria. L'italiana fu impurissima nel suo stesso nascere come lingua scritta, piena di provenzalismi e di francesismi: poi, per la rara circostanza che l'Italia, divenuta maestra e lume e fonte alle altre nazioni, si trovò, come la Grecia, nel caso di non ricever nulla di fuori, essa lingua conservò una certa purità; finchè mutata (anzi ridotta all'opposto) la circostanza, essa divenne nuovamente, e rimane, impurissima. Alle nazioni presenti e future (e all'italiana soprattutto) durando il presente stato reciproco delle nazioni e delle letterature, la purità della lingua, presupposto che di questa lingua le nazioni vogliano far uso, è cosa immaginaria e impossibile.
      (5. Dic. 1828.)
     
      Novem - (noundinae) nundinae: quasi novendiales, mercati o fiere che si tenevano ogni nono giorno, cioè ogni otto giorni (ch'era l'antica settimana degli Etruschi) una volta. (Niebuhr, Stor. rom.).
      (11. Dic. 1828.)
     
      [4426]Alla p.4415. Dante, dal quale egli (il Monti) tolse l'arte di ben fissare la fantasia del lettore sul luogo della scena, verseggiando la Geografia spesse volte assai più maestrevolmente che Dante stesso non faccia; e l'arte più notabile ancora, che in Dante stimava Rousseau, di chiamare le cose coi nomi lor propri.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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