Pagina (1432/1555)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Però chi si trova senza speranza, chi si vede disprezzato da' conoscenti e da tutti coloro che lo circondano, e quindi necessariamente è privo della stima di se medesimo, non può provar godimento alcuno, non può vivere, [4439]a dir proprio: perchè questo tale veramente manca di se medesimo nella vita.
      (17. 1829.). V. p.4488.
     
      N. N. legge di rado libri moderni; perchè, dice, io veggo che gli antichi a fare un libro mettevano dieci, venti, trent'anni; e i moderni, un mese o due. Ma per leggere, tanto tempo ci vuole a quel libro ch'è opera di trent'anni, quanto a quello ch'è opera di trenta giorni. E la vita, da altra parte, è cortissima alla quantità de' libri che si trovano. Onde ec. (17. 1829.)
     
      I forti, i fortunati, sentono e s'interessano per altrui (????(????????( delle loro facoltà e forze: i deboli ed infelici non ne hanno abbastanza per se medesimi. Il sentimento per altrui non è veramente altro che un superfluo, un eccesso delle proprie facoltà misurate coi bisogni e colle occorrenze proprie.
      (17. 1829.)
     
      In questo secolo sì legislativo, nessuno ha pensato ancora a fare un codice di leggi, civile e criminale, utopico, ma in tutte forme, e tale da servir di tipo di perfezione, al quale si dovessero paragonare tutti gli altri codici, per giudicare della loro bontà, secondo il più o meno che se gli assomigliassero; tale ancora, da potere, con poche modificazioni o aggiunte richieste puramente dalle circostanze di luogo e di tempo, essere adottato da qualunque nazione, almeno sotto una data forma di governo, almeno nel secolo presente, e dalle nazioni civili ec.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555