(19. 1829.)
[4441]Al discorso della eccellente umanità degli antichi paragonati ai moderni, (del che altrove), appartiene ancora il gius d'asilo che avevano presso loro non pure i templi o altri luoghi pubblici, ma eziandio il focolare d'ogni casa privata; e ch'era tanto più venerato che non è da noi. Orelli, loc. sup. cit., p.542. '???(????(?? (precetto d'alcuno de' 7. sapienti ap. Stob. c.3.). Sensus est: Jus foci sanctum haheas, vel: Supplicem honorato qui foco assidet. ('??(????(?(?? supra in Periandro Ald.) De supplicum more assidendi foco vel arulae illi aut larario, quod ad focum excitari solitum erat, ubi jus erat (???(??, v. Casaub. ad Dionys. Hal. Ant. Rom. l.8. p.1504. Reisk. et intpp. ad Thucyd. l.1. c.136. p.227. ed. Bauer. - Così la misericordia verso i supplichevoli, anche nemici, offensori ec., protetti da Nemesi ec. e v. la nota favola delle Preghiere ec. ap. Omero. - Così l'onore singolare che si aveva ai vecchi ec. - Così il rispetto ai morti, anche nel parlare. ?(????????(???????(?????(??(?????(??. Legge di Solone, ap. Plut. in Solon. p.89. ed. Francof. - Chi vuol vedere quasi compendiata, e ammirare, l'umanità degli antichi (anche antichissimi), vegga le sentenze e i precetti che correvano sotto nome dei 7. sapienti, (e sono di grande antichità certamente) e che, raccolti già in antico (ap. Stob. si nominano per autori di quelle due collezioni ch'esso riporta, dell'una Demetrio Falereo, dell'altra Sosiade) (19. 1829.) si trovano riportati da Stob. c.3. ???(?????(????, ed.
| |
Jus Supplicem Periandro Ald Dionys Thucyd Nemesi Preghiere Solone Solon Demetrio Falereo Sosiade Stob
|