(L'autore riguarda la guerra di Troia come un mito. Sez. intit. Aeneas and the Trojans in Latium, p.151. Let none treat this inquiry with scorn, because Ilion too was a fable... Mythical the Trojan war certainly is...: yet it has an undeniable historical foundation; and this does not lie hid so far below the surface as in many other poetical legends. That the Atridae were Kings of the Peloponnesus, is not to be questioned.) Altrove (sez. cit. nella parentesi qui sopra, p.160-61.) egli reca di nuovo i fondamenti di questa opinione, e mette anco innanzi un'altra sua congettura, che la tradizione della venuta d'Enea nel Lazio, dell'avervi egli fondata una colonia donde Roma derivasse, e dell'essere i romani di origine troiana, non fosse altro che un effetto ed un'espressione della national affinity esistente fra i Troiani e i Romani, in quanto questi erano, secondo l'autore, di origine in parte Pelasgica. - I Pelasghi, [4449]secondo il Niebuhr (ed una delle parti pił insigni ed eminenti e pił originali della sua Storia consiste nelle nuove vedute e nei nuovi lumi ch'ei reca sopra questa misteriosa razza, com'ei la chiama; e nella nuova luce in che egli l'ha posta), furono una nazione distinta, e di origine e di costumi diversa, da quella degli Elleni, che noi co' Latini chiamiamo Greci; e nel tempo medesimo grandemente affine: e parlarono una lingua peculiar and not Greek, e nondimeno grandemente affine alla greca; pił affine della Latina, il cui elemento affine al linguaggio greco, quello elemento which is half Greek sembra, dice il Niebuhr, unquestionable che sia d'origine pelasgica.
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