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      13. 18. 23., p.336. lin.19. - tocco, toccare, toucher ec. nello stesso senso.
     
      In generale la forma diminutiva (o disprezzativa o vezzeggiativa ec.) spagnuola in illo, e ico, ecillo, ecico, cillo, cico, e l'italiana in glio e chio (icchio, ecchio, acchio ec.), e la francese in il, ill; ail, aill; eil, eill ec.; sì de' nomi, che de' verbi (ne' quali suol esser chiamata frequentativa), non è altro (anche nelle voci di origine non latina) che la mera latina in aculus, iculus, culus, iculare, culare, uscul. ec. contratta prima in clus, clum, iclus, clare ec.
      (27. Marzo. 1829.). V. p.4486.
     
      Fama rerum. Tac. Vit. Agric. in fine. Frase che desta un'idea [4474]vastissima, o una moltitudine di idee, e nel modo il più indefinito. Di tali frasi, e, in generale, della facoltà di esprimersi in siffatta guisa, abbondano le lingue antiche; la latina specialmente, anche più della greca: e quindi è che la prosa latina, per l'espressione e il linguaggio (non per le idee, e lo stile, come la francese) è sovente più poetica del verso, non pur moderno, ma greco; benchè il latino non abbia lingua poetica a parte.
      (28. Marzo. 1829.)
     
      Monosillabi lat., opposti alle voci greche corrispondenti. Do??(??????, dal disusato ?(?.
     
      Sufficiente detto di uomo, sufficienza ec. - (???(?, (???(??? ec.
     
      Alla p.4442. Eremo sostant. da (???(? agg. sottint. ?(???. Deserto. V. Forcell. Nulla (res) per nihil. E per via di tali sottintendimenti, infiniti altri aggettivi, non sol di tempo o luogo, ma d'ogni genere, son passati, in ogni lingua, ad essere sostantivi, in vece de' sostantivi originali loro corrispondenti.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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