De retro: diretro, dirietro, dreto, dietro (il volgo marchegiano appunto latinamente: de retro); e poi, [4522]raddoppiato ancora il di, di dietro; derrière, detras. De ubi: dove. De unde: donde. De ante: delante, dianzi, dinanzi, davanti, devant. De post: di poi, dopo, da poi, depuis, despues. De mane: dimani ec. demain.
(11. Lugl.)
Così di sopra, di sotto, da presso, da lungi, da vicino, da o di lontano. Quest'uso par fosse proprio del volgar latino 1° perchè comune a tutte 3 le lingue figlie, 2° perchè si trova già in parte nel latino scritto. Desuper, desubito, derepente; dove il de ridonda: dehinc, deinde; dove il de (come in donde) è ripetuto; perchè già il semplice hinc vale de hic, inde è de in (dein).
Iuvi per iuvavi, ad-iutum ec. per ad-iuvatum.
La prosa in verità, parlando assolutamente, precedette da per tutto il verso, come è naturale; ma il verso conservato precedette quasi da per tutto la prosa conservata.
(11. Luglio.)
L'uso degli antichi filosofi greci, di abbracciar col circolo dei loro Trattati tutte le parti dello scibile (uso notato da me altrove), onde esso circolo veniva ad essere un'enciclopedia, fu seguito anche, ne' bassi tempi, da' latini: dico da quelli che scrissero, o in più opere separate o in una sola, de 4r o de 7m disciplinis (come Boezio, Cassiodoro, Marziano Capella, Beda, Alcuino) ec.; piccole enciclopedie, dove però si copiavano per lo più tra loro. E dico tra loro: i più antichi o non conoscevano, o non avevano, o non leggevano, o non potevano intendere.
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Trattati Boezio Cassiodoro Marziano Capella Beda Alcuino
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