35 Similmente noi figgere-fisso e fitto, del che puoi vedere p. 3284. e p. 3283. dove hai fixare affatto analogo di vexare. Veggasi la p. 3733. seg.
36 Veggasi la p. 3035. segg.
37 Parlo di quelle idee che avanzano decisamente lo spirito umano e l'intelletto. Avvi molte idee nuove, che non son tali se non perchè nuovamente composte d'altre idee già note (al contrario delle idee nuove di cui qui si parla). Ma queste appartengono la più parte all'immaginazione, e spetta al poeta il proccurarcele. E l'intelletto non ci guadagna. Altre nuove idee vengono dirittamente dai sensi, quando vediamo o udiamo ec. cose non più vedute o udite, le quali idee non si può ora determinare quando siano più semplici e quando più composte delle già possedute. Ma queste nuove idee non derivano dall'intelletto, del quale adesso ragioniamo.
38 Notisi che i nomi delle lettere ebraiche (onde derivano quei delle greche, che in greco non significano niente) hanno tutti una significazione indipendente affatto dal suono della rispettiva lettera, e son parole della lingua, né hanno relazione alcuna tra loro, né colla rispettiva lettera altro che il cominciare appunto per essa, come alèf, dottrina; beth, casa ec.
39 Da queste osservazioni si deduce quanto la natura e l'ingegno son più ricchi dell'arte e come l'imitatore è sempre più povero dell'imitato. V. Algarotti Pensieri. Opp. Cremona, t.8. p.79.
40 V. Chateaubriand, Génie. Paris 1802. Par. 2. l.2. ch.10 fin. t.2. p. 105-6.
41 Si può vedere la p. 3252. sg. 3400 sgg.
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