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      ) e dell'imperf. nel piuccheperf. ec.; e dal vedere che i grammatici, sebbene da un lato l'appropriano a nosco, dall'altro lato tutti, antichi e mod.ni lo considerano e chiamano difettivo, come memini, nè più nè meno. Dunque gli suppongono un altro tema, e questo ignoto, come a memini, odi ec.
      161 V. p.e. la definiz. di tremisco nel Forcell.
      162 Vi sono anche molti altri esempi simili di molti generi di verbi che p. negligenza degli scrittori, o per dimenticanza del loro primo destino ec. escono sovente de' termini del modo e proprietà generali del loro significato ec. ec.
      163 V. Forc. in oleto.
      164 Neo-nevi, flevi ec. ec.
      165 V. p. 3708.
      166 Tutti i nostri perf. in etti sono primitivam. e veram. in ei, quando anche questa desinenza in molti verbi non si possa più usare, e sia divenuta irregolare, perchè posta fuori dall'uso, da quell'altra benchè corrotta e irregolare in origine, come appunto lo fu evi introdotta p. evitar l'iato, come etti. E qui ancora si osservi la conservaz. dell'antichissimo e vero uso fatta dal volgar latino sempre, sino a trasmettere a noi i perf. della 2.a in ei. Puoi vedere la p. 3820.
      167 Impleo (compleo ec.) - deleo (v. la p. 3702) es evi etum. Perchè dunque p.e. dolui e non dolevi? come delevi che v'è sola lettera di svario. Perchè dolitum e non doletum? O se dolui, perchè delevi e non delui? (v'ha però forse abolui, ed anche adolui ec. p. 3702. e ivi marg.) V. p. 3715.
      168 Suo is ha sui, e non ha che questo. Abluo-Diluo ec. lui. Veggasi la p. 3732. Assuo assui ec. e gli altri composti di suo.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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