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      Il rubare l’altrui non ripugna assolutamente alla natura. Costume degli Spartani. Differenze dalle leggi antiche alle moderne.
     
      SAPORE DELLE COSE LODATE
     
      Quanta sia l’influenza dell’opinione e dell’assuefazione anche sui sensi, l’ho notato altrove coll’esempio del gusto, che pur sembra uno de’ sensi più difficili ad essere influiti da altro che dalle cose materiali. Aggiungo una prova evidente. Io mi ricordo molto bene che da fanciullo mi piaceva effettivamente e parevami di buon sapore tutto quello che (per qualunque motivo ch’essi s’avessero) m’era lodato per buono da chi mi dava a mangiare. Moltissime delle quali cose, ch’effettivamente secondo il gusto dei più, sono cattive, ora non solo non mi piacciono, ma mi dispiacciono. Né per tanto il mio gusto intorno ai detti cibi s’è mutato a un tratto, ma a poco a poco, cioè di mano in mano che la mente mia s’è avvezzata a giudicar da se, e s’è venuta rendendo indipendente dal giudizio e opinione degli altri, e dalla prevenzione che preoccupa la sensazione. La qual assuefazione, ch’è propria dell’uomo, e ch’è generalissima, potrà essere ridicola, ma pur è verissimo il dire che influisce anche in queste minuzie, e determina il giudizio del palato sulle sensazioni che se gli offrono, e cambia il detto giudizio da quello che soleva essere prima della detta assuefazione. In somma tutto nell’uomo ha bisogno di formarsi; anche il palato: ed è cosa facilissimamente osservabile che il giudizio de’ fanciulli sui sapori, e sui pregi e difetti dei cibi relativamente al gusto, è incertissimo, confusissimo e imperfettissimo: e ch’essi in moltissimi, anzi nel più de’ casi non provano punto né il piacere che gli uomini fatti provano nel gustare tale o tal cibo, né il dispiacere nel gustarne tale o tal altro.


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Storia di un'anima
Memorie
di Giacomo Leopardi
pagine 156

   





Spartani