Così viceversa e relativamente alle varie qualità dei nomi e delle persone. Ed anche da grandi, e dopo che l’immaginazione ha perduto il suo dominio, dura per lungo tempo e forse sempre questo tale effetto, almeno riguardo ai primi momenti, e proporzionalmente alla forza dell’impressione ricevuta da fanciulli, e dell’immagine concepita. Io da fanciullo ho conosciuto familiarmente una Teresa vecchia, e secondo che mi pareva, odiosa. Ed allora e oggi che son grande provo una certa ripugnanza a persuadermi che il nome di Teresa possa appartenere ad una giovane, o bella, o amabile: o che quella che porta questo nome possa aver questa qualità: e insomma, sentendo questo nome, provo sempre un’impressione e prevenzione sfavorevole alla persona che lo porta. E ordinariamente l’idea che noi abbiamo dell’eleganza, grazia, dolcezza, amabilità di un nome, non deriva dal suono materiale di esso nome, né dalle sue qualità proprie assolute, ma da quelle delle prime persone chiamate con quel nome, conosciute o trattate da noi nella prima età. Anche però viceversa potrà accadere che noi da fanciulli concepiamo idea della persona, dal nome che porta, massime se si tratta di persone lontane, o da noi conosciute solamente per nome; e giudichiamo della persona, secondo l’effetto che ci produce il nome, col suono materiale, o col significato che può avere, o con certe relazioni con altre idee.
BELLEZZA E BRUTTEZZA
Dicevami taluno com’egli avea molto conosciuto e trattato sin dalla prima fanciullezza una persona già matura, delle più brutte che si possano vedere, ma di maniere, di tratto, d’indole, sì verso lui che verso tutti gli altri, amabilissime, politissime, franche, disinvolte, d’ottimo garbo.
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Teresa Teresa
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