Pagina (50/156)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non te lo manifesto per non gittar sospetti in te che non crederesti pienamente alla purità, ec. Nato al pianto mi contento anche in questo amore d’essere infelicissimo.
     
      5.
     
      Io giuro al ciel che rivedrò la miaDonna lontana, ond’il mio cor non tace
      Ancor posando e palpitar desia.
      Giuro che perderò questa mia paceUn’altra volta poi ch’il pianger solo
      Per lei tuttora e ‘l sospirar mi piace.
     
      6.
     
      Elegia di un innamorato in mezzo a una tempesta che si getta in mezzo ai venti e prende piacere dei pericoli che gli crea il temporale ed egli stesso errando per burroni ec. E infine rimettendosi la calma e spuntando il sole e tornando gli uccelli al canto (dove si potrebbero porre quelle terzine ch’io ho segnate ne’ pensieri) si lagna che tutto si riposa e calma fuorché il suo cuore. Anche si potranno intorno al serenarsi del cielo usare le immagini del Canto secondo e quarto della mia Cantica. Io vedo ec. Gli uccei girarsi basso per la valle: Poco può star che s’alzi una tempesta. Donna donna io non ispero che tu mi possa amar mai: povero me non mi amare no, non lo merito, infelicissimo non ho altro altro che questo povero cuore, non mi ami, non mi curi, non ho speranza nessuna: Oh s’io potessi morire! oh turbini ec. Ecco comincia a tonare: venite qua, spingetelo o venti il temporale su di me. Voglio andare su quella montagna dove vedo che le querce si movono e agitano assai. Poi giungendo il nembo sguazzi fra l’acqua e i lampi e il vento ec. e partendo lo richiami.
      APPUNTI DI POESIE
     
      1
      Palazzo bello.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di un'anima
Memorie
di Giacomo Leopardi
pagine 156

   





Canto Cantica