8
La speme che rinasce in un col giorno.
Dolor mi preme del passato, e noiaDel presente, e terror de l’avvenire.
9
Uomo colto in piena campagna da una grandine micidiale e da essa ucciso o malmenato rifugiantesi sotto gli alberi, difendentesi il capo con le mani ec. soggetto di una similitudine.
10
Uomo o uccello o quadrupede ucciso in campagna dalla grandine.
11
Si mise un paio di occhiali fatti della metà del meridiano co’ due cerchi polari.
12
Una casa pensile in aria sospesa con funi a una stella.
13
Il suo divertimento era di passeggiare contando le stelle (e simili).
14
Le genti per la città dai loro letti nelle lor case, in mezzo al silenzio della notte si risvegliavano e udivano con ispavento per le strade il suo orribil pianto ec.
15
Mi diedi tutto alla gioia barbara e fremebonda della disperazione.
16
Se devi poetando fingere un sogno, dove tu o altri veda un defunto amato, massime poco dopo la sua morte, fa che il sognante si sforzi di mostrargli il dolore che ha provato per la sua disgrazia. Così accade vegliando, che ci tormenta il desiderio di far conoscere all’oggetto amato il nostro dolore; la disperazione di non poterlo; e lo spasimo di non averglielo mostrato abbastanza in vita. Così accade sognando, che quell’oggetto ci par vivo bensì, ma come in uno stato violento; e noi lo consideriamo come sventuratissimo, degno dell’ultima compassione, e oppresso da una somma sventura, cioè la morte; ma noi non lo comprendiamo bene allora perché non sappiamo accordare la sua morte con la sua presenza.
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