Quello che mi consola è il pensare che questa è l’ultima molestia ch’io le reco, e che serve a liberarla dal continuo fastidio della mia presenza, e dai tanti altri disturbi che la mia persona le ha recati, e molto più le recherebbe per l’avvenire. Mio caro Signor Padre, se mi permette di chiamarla con questo nome, io m’inginocchio per pregarla di perdonare a questo infelice per natura e per circostanze. Vorrei che la mia infelicità fosse stata tutta mia, e nessuno avesse dovuto risentirsene, e così spero che sarà d’ora innanzi. Se la fortuna mi farà mai padrone di nulla, il mio primo pensiero sarà di rendere quello di cui ora la necessità mi costringe a servirmi. L’ultimo favore ch’io le domando, è che se mai le si desterà la ricordanza di questo figlio che l’ha sempre venerata ed amata, non la rigetti come odiosa, né la maledica; e se la sorte non ha voluto ch’Ella si possa lodare di lui, non ricusi di concedergli quella compassione che non si nega neanche ai malfattori.
AMORE AL FRATELLO CARLO
Non saprei come esprimere l’amore che io ho sempre portato a mio fratello Carlo, se non chiamandolo amor di sogno.
AMICIZIA TRA FRATELLI
L’amicizia, non che la piena ed intima confidenza tra fratelli, rade volte si conserva all’entrar che questi fanno nel mondo, ancorché siano stati allevati insieme, ed abbiano esercitato l’estremo grado di questa confidenza sino a quel momento; e di più seguano ancora a convivere. E pure se l’uomo è capace di piena ed intima confidenza, e s’egli dovrebbe conservarla perpetuamente verso qualcuno, questo dovrebb’essere verso i fratelli coetanei, ed allevati con lui nella fanciullezza: e dico dovrebb’essere, non per forza naturale della congiunzione di sangue, la qual forza è nulla e immaginaria, e niente ha che fare nel produr quella confidenza o nel conservarla, ma per forza naturale dell’abitudine e dell’abitudine contratta nel primo principio delle idee e delle abitudini dell’individuo e nella prima capacità di contrarle, e conservata tutto quel tempo che dura la maggiore intensità e disposizione ed ampiezza, e il maggior esercizio di questa capacità. Nondimeno questa confidenza così fortemente stabilita e radicata si perde per la varietà che s’introduce nel carattere dei fratelli mediante il commercio con gli altri individui della società. Ma se questo commercio non avesse avuto luogo, quella confidenza sarebbe stata perpetua; com’ella non è mai cessata fino a quell’ora.
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Signor Padre Carlo
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