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      mie occupaz. con Pietruccio, suonargli quand’era in fasce, ammaestrarlo, farci sperienza circa le tenebre ec.,
      sdraiato presso a un pagliaio a S. Leopardo sul crepuscolo vedendo venire un contadino dall’orizzonte avendo in faccia i lavoranti di altri pagliai ec.,
      torre isolata in mezzo all’immenso sereno come mi spaventasse con quella veduta della camerottica per l’infinito ec.,
      volea dire troverai altri in vece mia ma no: un cuore come il mio non lo troverai ec. (nell’ultima lettera),
      mio amore per la Broglio monacantesi,
      perder per sempre la vista della bellezza e della natura dei campi ec. perduti gli occhi ciò m’induceva al suicidio, riflessioni sopra coloro che dopo aver veduto rimasti ciechi pur desiderano la vita che a me parea ec. e forse anch’io ec. come quel povero di Luciano il cui luogo (dell’ultimo Dialogo de’ morti circa) si può portare chiudendo il capo con quelle parole tradotte edu gar ec. - la vita è una bella cosa ma la morte è bruttissima e fa paura, palazzo bello, luna nel cortile, ho qui raccolte le mie rimembranze ec. (nel proemio)
      Teresa si afflisse pel caso della sorella carcerata e condannata di furto, non era avvezza al delitto né all’obblobrio ec. ed era toccata dalla confusione della rea cosa orrenda per un innocente, suo bagno cagione del male, suo pianto ch’ella interrogata non sapea renderne ragione ec. ma era chiaro che una giovanetta ec. morire ec., come alcuni godono della loro fama ancora vivente così ella per la lunghezza del suo male sperimentò la consolazione dei genitori ec. circa la sua morte e la dimenticanza di se e l’indifferenza ai suoi mali ec., non ebbe neppure il bene di morire tranquillamente ma straziata da fieri dolori la poverina,


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Storia di un'anima
Memorie
di Giacomo Leopardi
pagine 156

   





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