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      C’è più vino da Girolamo? passava uno a cui ne domandarono ec. non c’era ec. la donna venia ridendo dolcemente con qualche paroletta ec. oh che matti!ec. (e pure quel vino non era per lei e quel danaro sarebbe stato tolto alla famiglia dal marito) e di quando in quando ripetea pazientemente e ridendo l’invito d’andarsene e invano ec. finalmente una voce di loro oh ecco che piove era una leggera pioggetta di primavera ec. e tutti si ritirarono e s’udiva il suono delle porte e i catenacci ec. e questa scena mi rallegrò (12 Maggio 1819), giuoco degli scacchi e in essi mia filotimia da piccolo, facilità e intensità delle antipatie e simpatie ordinaria ne’ fanciulli e a me particolare ec. e ancora rimastine gli effetti sino nei nomi di quelle persone o cose ec. e di questa antipatia o simpatia per i nomi si potrà pur discorrere,
      forse riportando il passo della Cantica sulla tirannia si potrà dire che rappresenti la tirannia piuttosto dopo riportatolo che prima ec. dico però, forse, mio desiderio sommo di gloria da piccolo manifesto in ogni cosa ec. ne’ giuochi ec. come nel volante scacchi ec., battaglie che facevamo fra noi a imitaz. delle Omeriche al giardino colle coccole sassi ec. a S. Leopardo coi bastoni e dandoci i nomi omerici ovvero quelli della storia romana della guerra civile per la quale io era interessatissimo sino ad avermi fatto obbliare Scipione che prima ec. (e se non erro ne aveva anche sognato davvero e non da burla come Marcio che diede ad intendere ai soldati d’aver veduto in sogno i due vecchi Scipioni ec.


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Storia di un'anima
Memorie
di Giacomo Leopardi
pagine 156

   





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