Osserva una donna di giusta corporatura vicina ad un uomo piccolo. Ti avverrà lo stesso effetto e lo stesso inganno. Similmente in altri tali casi. Questi sono dunque inganni dell’occhio: e da che prodotti? che cosa inganna lo stesso senso? l’opinione e l’assuefazione. Alla Commedia in Bologna vidi una donna vestita da uomo: pareva un bambolo. In un altro atto ella uscì fuori da donna, facendo un altro personaggio: mi parve, com’era, un gran pezzo di persona.
RICUSARE DI AFFLIGGERSI
Spesse volte in occasione di miei dispiaceri, anche grandi, io ho dimandato a me stesso: posso io non affliggermi di questa cosa? E l’esperienza avutane già più volte, mi sforzava a risponder di sì, che io poteva. Ma il non affliggersene sarebbe contro ragione: non vedi tu il male come è grave, come è serio e vero? Lasciamo star che nessun male è vero per se, poiché se uno non lo conosce o non se ne affligge, ei non è più male. Ma l’affliggertene può forse rimediarvi o diminuirlo? - No. -Il non affliggertene può forse nuocerti? - No certo. - E non è meglio assai per te il non pensarne, il non pigliarne dolore, che il pigliarlo? - Meglio assai. - Come dunque sarà contro ragione? Anzi sarà ragionevolissimo. E se egli è ragionevole, se utile, se tu lo puoi, perché non lo fai? che ti manca se non il volerlo? - Io vi giuro che queste considerazioni mi giovavano veramente ed avevano reale effetto, sicché io ricusando di affliggermi di una mia sventura, per notabile ch’ella fosse, non me ne affliggeva in verità, e ne pativa per conseguenza assai poco.
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Commedia Bologna
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