Alla materia non siete nuovi, e senza tema di errare posso supporre che ci siate stati in contatto un bel pezzo; scommetto che la materia da sè stessa si è presa la cura d'insegnarvi qualche cosa; in qualche corpo siete pur andati a dar di cozzo; qualche sassolino, ubbidendo a quella forza che lo tira giù, sarà certamente venuto ad accertarvi della sua esistenza, ed è forse venuto vostro malgrado a svegliare in voi l'idea di corpo. Cosicchè a me pare che avendo vissuto un tantino, una qualsiasi idea dei corpi solidi e liquidi dovete averla; comparando queste particolari idee, vi siete anche fatta un'idea astratta abbastanza chiara della materia, tanto più quando essa si presenta nello stato solido, o liquido. Ed io mi contenterò di queste idee che avete; poco m'importa che sappiate o no esprimerle in forma scientifica. Se però dei corpi solidi o liquidi avete un'idea abbastanza chiara, non so poi come vada la faccenda riguardo ai corpi allo stato aeriforme, o, come suol dirsi, gassi. Nel dubbio, mi propongo di condurvi a riflettere su quelle sensazioni che svelano a noi l'esistenza dell'aria: il che vale a dire sulle sue proprietà.
Incominciamo dagli effetti che l'aria produce sugli occhi. Alla nostra vista l'esistenza dell'aria non si manifesta; in verità l'aria agisce sulla luce e da questa azione nasce il colore azzurro del cielo, e la tinta rossa del crepuscolo: ma da questi effetti noi non ci accorgiamo dell'esistenza dell'aria, poichè riferiamo quei colori alla volta del cielo.
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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0 1864
pagine 102 |
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