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      Trattasi però di versare poco a poco l'acido senza aprire la bottiglia, e senza mettere mai in comunicazione e mischiare la specie d'aria che si sviluppa dal marmo con l'aria esterna: riflettendo e provando, tu trovi il seguente mezzo: farai nel turacciolo di sughero un altro foro pel quale passi un tubo diritto che pesca dentro il liquido della bottiglia F (fig. 4): l'estremità superiore potrai farla terminare in un imbuto per maggior comodo: versando bel bello in e liquido, questo entrerà nella bottiglia, la specie d' aria che si viene sviluppando non potrà escire per questo tubo diritto, ma bensì pel tubo t.
      Eccoti dunque fatto un apparecchio, composto di una bottiglia ove si compie l'azione dell'acido sul marmo, di un tubo diritto e che s'immerge dentro il liquido della bottiglia, e per cui si versa l'acido senza fare escire la specie d'aria che si sviluppa da un tubo t che mette in comunicazione la capacità della bottiglia vuota di liquido con la tinozza d'acqua, e che serve a condurre l'aria che si sviluppa a gorgogliare dentro il liquido della tinozza, e che perciò potrai dire tubo di sviluppo. Più tardi, se troverai una bottiglia con due bocche ben fatte in modo da chiuderle bene con turaccioli di sughero, te ne servirai certamente, adattando ad una bocca il turacciolo portante il tubo diritto e che va ad immergersi dentro il liquido. Farai così l'apparecchio disegnato (Fig. 5).
      Versando sul ferro o sullo zinco acqua a cui si mesce un acido qualunque, per esempio olio di vetriolo, vi ha effervescenza.


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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0
1864 pagine 102

   





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