Appena informato di ciò, tu farai l'esperimento dentro lo apparecchio or ora descritto: nella bottiglia f porrai pezzetti di zinco o di ferro, poi uno strato d'acqua, adatterrai alle due bocche i turaccioli portanti i due tubi, per il tubo e verrai poco a poco versando acqua acida, la effervescenza si verrà producendo, e questa nuova specie d'aria verrà gorgogliando nell'acqua della tinozza e la raccoglierai, come già sai. Come son comodi, non è vero, questi apparecchi di vetro e questi turaccioli di sughero? Essi ti hanno permesso di fare apparecchi perfettamente chiusi, dentro i quali tu puoi scoprire ogni fenomeno visibile; che cosa potresti trovare meglio del sughero per chiudere perfettamente le bocche delle bottiglie, per adattarvi tubi di tutte le forme? Il sughero si lascia facilmente limare e tagliare; elastico come è, per poco che sia forzato dentro i colli delle nostre bocce, le chiude perfettamente; il vetro, oltre la trasparenza, ha il vantaggio di resistere all'azione di quegli acidi o di altri liquidi che sogliono impiegarsi per produrre i varii fenomeni chimici, tra i quali la produzione di quelle arie che tu ti sei dato a raccogliere. Oltre a ciò il vetro resiste ad un certo grado di calore, che spesso è necessario per produrre alcuni fenomeni chimici.
Se tu vuoi seguire a raccogliere lo varie specie d'aria che si sviluppano nei mutamenti che sopportano i corpi, ti verrà certo il pensiero di scaldarne alcuni in apparecchi chiusi, adattando tubi di sviluppo che permettano di raccogliere l'aria, se se ne svolge.
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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0 1864
pagine 102 |
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