Pagina (20/102)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Cerca dunque un vaso di vetro che avendo un fondo convesso e non tanto spesso, ben ricotto e di buona qualità di vetro, si lascia facilmente scaldare, che inoltre abbia una bocca a cui possa facilmente adattarsi con un certo sforzo un turacciolo di sughero portante un tubo di sviluppo; troverai vasi della forma B (fig. 6) detti storte, che son fatti a questo uso: ci adatterai per mezzo di un turacciolo di sughero il tubo di sviluppo t, immergerai l'estremità ricurva in una tinozza piena d'acqua, poserai la storta per mezzo di un triangolo di ferro sopra un fornello F. Eccoti un apparecchio, dentro il quale scaldando varii corpi, potrai provare se sviluppano alcuna specie d'aria, e nel caso affermativo raccoglierla nella campana E.
      Scaldando il mercurio per molto tempo in contatto dell'aria si fa un corpo solido rosso, detto precipitato per sè o, se vuoi, mercurio calcinato. Se fossi vissuto ai tempi nei quali fuvvi vivissima discussione sulla natura di questo corpo, sarebbe a te venuto il pensiero, poichè ti sei mosso a raccogliere varie specie d'aria, di provare se questo corpo, scaldato, ne sviluppi qualcuna. Poni dunque il precipitato per sè entro la storta, e comincia gradatamente a scaldare, mettendo carboni accesi sul fornello f; appena scaldi, bolle d'aria cominciano ad escire dalla estremità ricurva del tubo di sviluppo, gorgogliando nel liquido della tinozza. Non ti farai però illusione; quest'aria che esce non è certamente sviluppata dal corpo solido rosso, perchè sarebbe seguito lo stesso se tu avessi scaldato la storta vuota.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0
1864 pagine 102

   





Eccoti