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      L'aria chiusa di dentro, col riscaldamento si dilata, e però una porzione esce fuori. Se però la storta fosse vuota, giunta al maggior grado di calore che può prendere sopra questo fornello, lo sviluppo dell'aria si fermerebbe, e per poco che la storta si raffreddasse, diminuendo il fuoco, o soffiando un vento su le sue pareti esterne, allora l'aria, interna raffreddandosi si restringerebbe, e non potendo più rientrare l'aria uscita, entrerà dentro l'acqua in cui il tubo adduttore è immerso: raffreddandosi l'aria rimasta, avverrà una specie di assorbimento o di succhiamento, se così ti piace dire. Puoi fare l'esperimento, ma appena cominci l'assorbimento togli subito l'apparecchio dall'acqua, perchè se questa entrasse sin nella capacità della storta, trovandovene ancor calde le pareti, potrebbe romperle pel troppo rapido raffreddamento; oltre a ciò riducendosi repentinamente in vapore, scaglierebbe i frantumi del vetro con una certa violenza. Convien dunque scansare con ogni cura l'assorbimento dell'acqua negli apparecchi caldi, se non si vuole andar incontro a gravi pericoli. Quando però dentro la storta hai tu messo il mercurio precipitato per sè o precipitato rosso, e scaldi progressivamente senza interruzione, allora ti accorgerai che oltre l'aria che esce per la dilatazione di quella chiusa dentro l'apparecchio, una ben più abbondante quantità se ne produce; te ne accorgi dalla quantità d'aria che esce dal tubo, che è assai maggiore di quella che potrebbe capire dentro l'apparecchio.


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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0
1864 pagine 102