In tutte le altre specie d'aria, l'animale muore immediatamente. –
Ripeti più volte queste prove, otterrai sempre lo stesso effetto: hai tu dunque scoperto che tutte queste specie d'aria non sono la medesima cosa, e che non tutte sono ugualmente atte alla respirazione. Nell'aria comune i corpi bruciano, come tu sai; ora esamina come si comporta un corpo acceso immerso nelle varie specie d'arie: per ciò fare, è bene di averle raccolte in campane di egual forma prendi una dopo l'altra queste campane colla bocca immersa dentro l'acqua; chiudi questa bocca con la mano, poi cava fuori dall'acqua la campana, capovolgila colla bocca in alto; togli la mano, ed immergi subito un cerino acceso; ma fa presto, per non dare il tempo all'aria esterna di mischiarsi a quella contenuta nella campana or aperta. Osserverai che se la campana è piena d'aria comune, il cerino acceso continuerà a bruciare colla stessa intensità come all'aria libera: se la campana è piena dell'aria svolta dal precipitato rosso, il cerino brucia con assai maggiore intensità; anzi se prima sia spento, lasciando ancor un punto del lucignolo incandescente, immerso in questa nuova aria si riaccende. Se la campana è ripiena dell'aria sviluppata nella fermentazione del mosto o nell'azione dell'acido sul marmo, il cerino si spegne immediatamente. Se la campana è piena della specie d'aria sviluppata nelle paludi o di quella sviluppata dall'azione dell'acqua acida sullo zinco, il cerino si spegne, ma quell'aria prende fuoco bruciando con fiamma; queste dunque sono due specie d'arie combustibili.
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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0 1864
pagine 102 |
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