Più tardi ti condurrò a riflettere meglio su questi fenomeni; per ora ti basti conoscere il fatto dell'assorbimento dell'ossigeno col mercurio bollente, al quale saresti pervenuto da te stesso, se pazientemente avessi persistito in questa via di ricerca.
Ora scommetto che da te stesso avrai fatto il ragionamento seguente: nell'ossigeno i corpi bruciano, e gli animali respirano attivissimamente; nell'aria più moderatamente; bollendo il mercurio all'aria si forma quel medesimo corpo rosso che si fa bollendo esso in contatto dell'ossigeno; dunque nell'aria vi è probabilmente ossigeno, e l'energia della sua azione è mitigata forse dalla presenza di altro corpo. Nato questo sospetto, ponti a verificarlo coll'esperimento; metti a bollire il mercurio in contatto di un volume già noto di aria, cioè riempi la campana E dell'apparecchio (fig. 8) con aria in luogo di ossigeno. Dopo alcune ore di ebollizione ti accorgerai che anche in questo vaso vi ha, assorbimento, sebbene più lento; prolunga l'ebollizione per molte e molte ore, non giungerai mai a fare assorbire dal mercurio tutta l'aria. Convintoti di ciò; misura il residuo che non può essere assorbito, e ti accorgerai che costituisce 4/5 del volume dell'aria impiegata; vieni dunque a questa conclusione: dell'aria 1/5 soltanto del volume è assorbito dal mercurio bollente, e perciò è ossigeno. Ma che cosa è questo residuo che il mercurio bollente non assorbe più? Provane i caratteri come tu sai, e troverai che non mantiene nè la respirazione ne la combustione, non è assorbito nè da quei corpi che assorbono l'ossigeno nè da quelli che assorbono le altre specie d'aria che già conosci, non brucia, non dà odore ecc.; essa è dunque una nuova specie d'aria, diversa dalle altre che hai prima raccolto, e di cui i caratteri sono in gran parte negativi, cioè non ha quelli che le altre hanno; questa specie d'aria è l'aria comune a cui si è sottratto l'ossigeno che contiene, perciò fu detta aria viziata, aria che non mantiene la vita, cioè azoto (che priva di vita). Se all'azoto si restituisce l'ossigeno ch'è stato fissato dal mercurio, tornerai a fare l'aria colle sue proprietà; tu intendi come è facile di restituire all'aria l'ossigeno assorbito, sapendo come col precipitato per sè si prepari l'ossigeno.
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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0 1864
pagine 102 |
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