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      Or con uno sforzo abbassate lo stantuffo; l'aria che era nella capacità del cilindro non potendo più uscire, si comprimerà.
      Esercitando uno sforzo sufficiente voi potete ridurre l'aria, al centesimo, al millesimo, ecc. del suo primitivo volume; cioè potete farla cento, mille volte più densa. Facendo l'esperimento descritto ti accorgerai che appena cessi di premere lo stantuffo, esso ritornerà al primitivo posto; cessando la causa comprimente l'aria ripiglia il primitivo volume, e perciò spinge lo stantuffo al posto che prima aveva.
      L'aria è dunque elastica, e così in generale tutti i gas, giacchè diconsi elastici quei corpi che mutando di volume e di forma per effetto di una cagione esterna, cessata questa, ritornano com'eran prima. Facendo l'esperimento di comprimere l'aria vi accorgeste che più era compressa, più resistenza opponeva, in guisa che bisogna impiegare uno sforzo gradatamente crescente se vuolsi continuare a comprimere. Lo sforzo che noi facciamo o le pareti dei nostri apparecchi fanno sul gas per comprimerlo o tenerlo compresso, dicesi pressione; e viceversa chiamasi forza elastica o tensione lo sforzo con cui il gas resiste alla pressione; trattasi ora di farvi un'idea chiara delle cagioni che fanno mutare la forza elastica dei gas, e perciò della pressione che bisogna loro opporre per tenerli in equilibrio.
      Tornate a servirvi della medesima tromba; sia lo stantuffo già in alto, la capacità a c piena di aria alla stessa densità della esterna e chiuso il rubinetto r.


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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0
1864 pagine 102