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      Ti narrerò alcune di queste esperienze. Poni sotto la campana V della macchina pneumatica un animaletto, un uccello, un topo; rarefà l'aria, ed osserva gli effetti che sieguono per la scemata pressione su tutte le superficie interne ed esterne dell'animale, e per la mancanza di questo necessario alimento della respirazione animale. L'effetto più notevole che osserverai, sarà l'asfissia dell'animale, dovuta alla mancanza dell'aria; non avrai tempo ad accorgerti degli effetti della scemata pressione sulla superficie del corpo. Se poni l'animale in una capacità entro cui comprimi l'aria, ti accorgerai che la respirazione si fa più lenta, poichè l'animale in ogni inspirazione manda ai suoi polmoni un più grande peso di aria; si osserva anche che la temperatura dell'animale sulle prime si accresce, perchè il calore animale proviene dalla massa di ossigeno che agisce sul sangue. Se simili esperienze farai con una fiamma, osserverai che brucia più stentatamente, sino a spegnersi nell'aria rarefatta, e più vivamente nell'aria compressa, come sai che fa nell'ossigeno puro. Tu spieghi ben ora la ragione di questi effetti, conoscendo già che è l'ossigeno quello che mantiene la respirazione e la combustione. Facendo però questi esperimenti in apparecchi chiusi, è utile che sin d'ora io ti ponga in avvertenza, che mano mano che un animale respira o una fiamma brucia in uno spazio chiuso, l'ossigeno dell'aria vien consumato, cioè si muta in un altro corpo che non mantien più nè la respirazione nè la combustione.


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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0
1864 pagine 102