Rammentate quel che vi ho già detto, che i corpi gasosi possono coesistere in uno spazio quasi gli uni non agendo sugli altri; non vi enunciai la proposizione sotto questa forma, ma in fondo vi dissi ciò, quando vi narrai gli esperimenti che hanno dimostrato che un gas si diffonde per lo spazio occupato da un altro gas come se questo spazio fosse vuoto; soltanto la diffusione avviene in un tempo maggiore. Ora l'acqua allo stato di vapore si diffonde per uno spazio ripieno di qualsiasi altro gas, come se questo spazio fosse vuoto, soltanto se lo spazio è vuoto la saturazione avviene velocissimamente, se è pieno di un altro gas, avviene più lentamente; ma alla fin fine, ad una data temperatura, uno spazio sia vuoto, sia pieno di altro gas, non può contenere che la medesima quantità di vapore: direste con ragione che le molecole del vapor d'acqua non agiscono che tra loro, e perciò poco si curano se in uno spazio ne esistano altre di natura differente; queste non possono che ritardare la loro espansione, ma non impedirla. La tavola soprascritta val dunque pei pesi di vapore d'acqua che possono contenersi in un metro cubo di spazio di aria, qualunque sia la densità di quest'ultima.
Or capite che cosa siegue a quell'acqua che messa in vasi aperti svapora. Gli spazi soprastanti non essendo ancor saturi di vapore, dalla sua superficie se ne vien formando, e si vien mano mano diffondendo. Per come gli spazi soprastanti sono più lontani dalla saturazione, più rapidamente avviene lo svaporamento.
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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0 1864
pagine 102 |
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