Facendo respirare un animale in una atmosfera chiusa dopo qualche tempo vi si asfissia, avendo egli mutato la composizione dell'aria, la quale si trova molto più povera d'ossigeno e più ricca invece d'acido carbonico. Non può sfuggire il paragone tra l'animale che si asfissia per l'aria che ha egli stesso viziata, ed il carbone che si spegne avendo nell'aria prodotto il medesimo effetto.
Anzi ti dirò che l'osservazione che nell'aria viziata dagli animali i corpi bruciavano o stentatamente o punto, e viceversa nell'aria viziata dalle combustioni gli animali si asfissiavano, avea fatto accorgere oltre a duecento anni prima che Priestley o Lavoisier scoprissero ed isolassero l'ossigeno, che lo stesso corpo esistente nell'aria dovea essere quello che mantenesse sì la respirazione che la combustione; e che simili dovevano essere i mutamenti prodotti nella natura dell'aria. Ciò videro nel secolo XVI Mayow in Inghilterra e Barbieri in Italia.
Ecco dunque molte cagioni continue produttrici di acido carbonico: emanazioni terrestri, combustione lenta o rapida delle praterie organiche, respirazione degli animali. Le ultime due sorta di sorgenti d'acido carbonico coincidono sempre colla distruzione dell'ossigeno, o per dir meglio, la conversione di esso in acido carbonico.
I vegetali poi si comportano in un modo diverso. Nelle oscurità le piante sono anch'esse sorgente d'acido carbonico; ma sotto l'azione della luce, la materia verde che esiste in molti loro organi assorbe acido carbonico ed invece restituisce l'ossigeno.
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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0 1864
pagine 102 |
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Priestley Lavoisier XVI Mayow Inghilterra Barbieri Italia
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