Oltre a questa azione nociva, l'ozono pare averne una benefica: esso distrugge gli odori fetidi provenienti dalle putrefazioni: si suppose dunque che dovesse distruggere molti di quei miasmi ai quali si attribuisce l'origine delle epidemie. Schonbein, lo scopritore dell'ozono, ha notato la coincidenza che esisterebbe tra le epidemie di cholera e l'assenza di ozono nell'aria che permetterebbe ai miasmi di svilupparsi e favorirebbe le malattie settiche; altri esperimentatori hanno ottenuto risultati che tenderebbero a confermare queste viste. Così il signor Bœckel, che fece le sue osservazioni nelle epidemie di cholera di Strasburgo negli anni 1854 e 1855, accenna ad una intima relazione fra lo svolgimento della epidemia e il diminuire o lo scomparire dell'ozono. Consimili osservazioni fece pur il Wolf, direttore dell'osservatorio di Bonn, e recentemente un medico francese, il Pourieu, trovò nel dipartimento dell'Aisne una coincidenza fra il diminuire dell'ozono, e la comparsa delle febbri perniciose.
Convien dire tuttavia che altre osservazioni diedero risultamenti opposti, e la società di medicina di Kœnisberg e i medici dell'accademia di Vienna vennero in questa conclusione, che non siavi rapporto fra la quantità d'ozono e lo svolgimento del cholera. Certo è che oggidì l'esame dello stato ozonometrico dell'aria colla carta inamidata e imbevuta di una soluzione debole di ioduro di potassio, fa parte delle osservazioni metereologiche ordinarie; ed è riconosciuto che nelle case, nelle città, nei luoghi ove sono accumulate molte materie organiche e vi si scompongono, scompare l'ozono.
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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0 1864
pagine 102 |
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