Pagina (1/128)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I CANI
     
      [vedi figura]
     
      1. Cani in Oriente
     
      Forse fra meno di un secolo bisognerà andare a cercare i resti della vecchia Turchia in fondo alle più lontane province dell'Asia Minore, come si va a cercare quelli della vecchia Spagna nei villaggi più remoti dell'Andalusia.
      Così dice Edmondo De Amicis, e dice che allora a Costantinopoli non vi saranno più i cani, che oggi ne costituiscono una seconda popolazione.
      Io consiglio il mio lettore ad aprire subito il primo volume su Costantinopoli del De Amicis, a pagina 153, e rileggere il capitolo sui cani.
      Non c'è esagerazione. Lo Hackländer, che non è poeta, prima di parlare dei cani di Costantinopoli avverte che l'uomo, leggendo la descrizione di una data contrada e di questa o di quella particolarità di essa, paesaggio, architettura, costumi o altro, se ne fa una idea magnifica, e che poi, se gli avviene di viaggiare in quella stessa contrada e vedere personalmente ciò che prima aveva letto, prova una grande delusione. Ma egli subito dopo di aver detto ciò afferma che pei cani di Costantinopoli la cosa va altrimenti, e che, per quanto fosse grande l'aspettazione, la realtà la supera di gran lunga.
      I cani dell'Egitto, della Persia, e anche di alcune parti della Tartaria si trovano, meno l'onore di essere stati descritti da Edmondo De Amicis, a un dipresso nelle medesime condizioni dei cani di Costantinopoli.
      La città del Cairo è circondata di case in rovina, e anche nello interno di quella grande città si trovano in questa o in quella parte ruderi di edifizi a poco a poco caduti e disfatti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





Cani Oriente Turchia Asia Minore Spagna Andalusia Edmondo De Amicis Costantinopoli Costantinopoli De Amicis Hackländer Costantinopoli Costantinopoli Egitto Persia Tartaria Edmondo De Amicis Costantinopoli Cairo