Quel cane avrebbe preferito la morte a quella penosissima vita, o avrebbe preferito vivere a ogni costo? La risposta non è possibile pel cane che non possiamo sapere come la pensi, ma è facile per l'uomo. L'ha data il boscaiuolo di Lafontaine.
In Persia, quando un uomo s'è fatto ricco, il re gli fa tagliare la testa e si piglia tutte le sue ricchezze. Il re fa ciò perché quelle ricchezze sono male acquistate. Quando si tratti di un ministro, di un governatore, o altro grande funzionario, oltre al fargli tagliare la testa e allo impadronirsi delle sue ricchezze, il re gli fa anche demolire la casa. Ciò per l'esempio. Appena la casa è demolita è d'uso il calpestarla. Il calpestare una casa che il re abbia fatto demolire è un uso in Persia come quello del Medio Evo di seminare il sale. Tutti quelli che una settimana prima tremavano sotto lo sguardo del dignitario decapitato, tutti quelli che gli facevano dei regali, gli adulatori, i parassiti, gli aderenti d'ogni sorta, i poeti che celebravano in versi le sue virtù e le sue grandezze, gli sfaccendati, quelli che, senza aver mai avuto dal gran personaggio né male né bene, pure si annoiavano del sentir decantare la sua potenza, tutti vanno a calpestare la casa demolita, ma più calpestano quelli che prima avevano più adulato; quelli poi che veramente avevano ricevuto benefizi dal caduto, si mettono in sangue la pianta dei piedi.
Sulle rovine delle case dei potenti pochi giorni dopo sono allogati i cani, e così, nelle parti più belle della città, si trovano in Teheran da un giorno all'altro tal sorta di rovine, dove la morte dei ministri fa nascere i cani.
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I cani
di Michele Lessona
pagine 128 |
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