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      Cani francesi[vedi figura]
      «Il cane del contrabbandiere ha del resto un avversario più formidabile del doganiere stesso, ed è il cane che accompagna questo ultimo nei suoi giri e che, ammaestrato alle imboscate come il suo compagno notturno, vigila ai passi, dà la caccia alle mute erranti e le assalta. Così l'agguato dell'uomo per via dell'uomo ha il suo complemento nell'agguato dell'animale per mezzo dell'animale. Lungo tutta la frontiera, la notte è rotta dai latrati rauchi che si mutano in urli quando i mastini si sono incontrati e si dilaniano a vicenda coi loro denti.»
      Una prova che il contrabbando al confine francese si pratica da molto tempo ce la dà una legge dell'anno 1791, anche oggi in vigore, la quale ordina espressamente che i cani contrabbandieri devano essere messi «en fourrière», vale a dire nel luogo designato dalla autorità municipale per la custodia provvisoria degli animali che in qualsiasi modo si trovano in contravvenzione colle leggi.
      Il contrabbando coi cani si fa oggi tra la Svizzera e l'Italia, ed è principalmente contrabbando di oriuoli e di catenelle, che gli animali ausiliari dei contrabbandieri sono incaricati di trasportare.
      L'educazione di questi cani si fa in una maniera al tutto speciale. Un contrabbandiere si veste da guardia doganale italiana, poi percuote violentemente il cane, lo insegue, gli spara fucilate dietro. Il cane impara così a temere, odiare, e sovrattutto fuggire il doganiere.
      I doganieri si difendono contro i cani dei contrabbandieri in vari modi.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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