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Quel personaggio mi disse che io era in errore. I cristiani sono immondi in ogni caso e sempre, e non può mai l'uomo fare a meno di lavarsi quando li ha toccati. Ma pei cani è un altro conto. Sono immondi i cani vaganti, ma i cani della casa, i veltri, non hanno d'immondo che la punta del naso, perché è umida. Tutto il resto è mondissimo. La difficoltà, pertanto, si risolve con lo scansare di toccare loro la punta del naso.
I signori persiani vanno pazzi di quelle cacce che fanno a cavallo, giovandosi in pari tempo dei cani e dei falchi.
Anche in Europa, quando si cacciava coi falchi, si adoperavano pure i cani.
Ruggero s'incontrò, quando appunto ne avrebbe avuto meno voglia, in un servo presso il castello della fata Alcina:
Il servo in pugno avea un augel grifagnoChe volar con piacer facea ogni giorno,
Ora a campagna, ora a un vicino stagno,
Dove era sempre da far preda intorno;
Avea da un lato il can fido compagno,
Cavalcava un ronzin non troppo adorno...
L'Ariosto trae pur partito dell'alleanza, talora dubbiosa, del cane e del falco in caccia per una singolare similitudine. Il medico che era stato indotto da Gabrina ad avvelenare Filandro, è costretto da quella a bere una parte del veleno e si trova
Come sparvier che nel piede grifagnoTenga la starna e sia per trarne pasto,
Dal can, che si tenea fido compagno,
Ingordamente è sopraggiunto e guasto...
La caccia principale che fanno i signori persiani coi veltri e coi cani è alle gazzelle; ma fanno anche quella ben più difficile agli asini selvatici.
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I cani
di Michele Lessona
pagine 128 |
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Europa Alcina Ariosto Gabrina Filandro
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